Forni Avoltri (Ud)

Bordaglia: segni di orogenesi e glaciazioni

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Il percorso si sviluppa ad anello nell’Alta Val Degano e permette non solo di attraversare e raggiungere siti di suggestiva bellezza naturalistica, come il laghetto alpino di Borgaglia, ma anche di cogliere nel paesaggio gli evidenti segni lasciati delle enormi spinte legate alle orogenesi – ercinica e alpina –, ossia alla nascita di una catena montuosa, la prima poi erosa, la seconda, quella alpina, è quella in cui ci troviamo. Si può osservare anche l’azione erosiva dei ghiacciai, legata alle ultime glaciazioni. Parte del percorso è impostato lungo un fascio di faglie, che nel loro insieme costituiscono la Linea della Val Bordaglia, un geosito di rilevanza regionale.

Il geotrail parte dalla località Pierabech (Forni Avoltri) nei pressi dello stabilimento di imbottigliamento della Goccia di Carnia. Imboccato il sentiero CAI 141 si scende verso un ponticello sul Degano. Superato il torrente si risale il versante fino ad incrociare la strada forestale che porta a Casera Bordaglia di Sotto. Nell’eventualità che il ponte non sia transitabile sarà necessario proseguire (per circa 750 m) lungo la strada fino alla cava di marmo e, subito dopo la cava, imboccare a sinistra la pista forestale che porta a Casera Bordaglia di Sotto.

Dalla Casera Bordaglia di Sopra si possono scegliere due diversi percorsi: si può procedere a sinistra lungo il sentiero CAI 142 e raggiungere direttamente il laghetto Pera, oppure andare dritti seguendo il sentiero 142a, fino al bivio per Passo Giramondo, da dove, proseguendo a sinistra sempre lungo il sentiero CAI 142a, si attraversano i ghiaioni sotto la creta di Bordaglia arrivando al laghetto Pera.

Dal lago Pera si prosegue per Sella Sissanis, Casera Sissanis di Sopra e di Sotto. Da qui si prende la pista forestale che scende alla stretta di Fleons e riporta al punto di partenza.

Informazioni

Difficoltà:
Escursionisti esperti
Lunghezza:
13 km
Dislivello:
1130 m
Periodo consigliato:
giugno-settembre
Attrezzatura consigliata:
Scarponi o scarpe da trekking robuste con suola scolpita; abbigliamento per escursioni in quota, pranzo al sacco e acqua. Consigliati bastoncini da trekking e impermeabile

Utilizzo della mappa

La mappa altimetrica interattiva consente di visualizzare sulla mappa geografica il variare dell’altitudine del percorso nel suo sviluppo; scorrila da sinistra verso destra per vedere il verso in cui il percorso deve essere affrontato.
E’ possibile modificare il livello di zoom agendo sui pulsanti in alto a sinistra, mentre il pulsante permette di ripristinare le impostazioni iniziali; è infine possibile scegliere una mappa diversa cliccando sul pulsante in alto a destra.
  1. 1Piccola forra del Rio Bordaglia

    Poco prima della confluenza con il torrente Degano, il rio Bordaglia ha inciso una piccola forra. L’erosione che ha approfondito il corso del torrente ha interessato marmi compatti e resistenti originati da calcari del Devoniano metamorfosati. In questo punto si possono osservare alcune morfologie tipiche delle forre, come marmitte di erosione e rocce levigate dall’acqua.

  2. 2Pieghe del Monte Vas

    Da Casera Bordaglia di Sotto, guardando verso sud, si scorgono i rilievi che formano il versante meridionale della Val Bordaglia: il Monte Vas (a destra) e Cima Ombladet (a sinistra).

    Il versante del Monte Vas presenta grandi pieghe debolmente asimmetriche con pieghe accessorie di minori dimensioni. La direzione dei loro assi le fa ricondurre a compressioni in direzione Nord-Est Sud-Ovest relative alla fase Mesoalpina (Eocene – Oligocene inf.)

  3. 3Cima Ombladet

    Da Casera Bordaglia di Sotto, guardando verso sud, si possono osservare a destra il Monte Vas e a sinistra Cima Ombladet. Nella parte sommitale di Cima Ombladet è possibile cogliere differenze cromatiche e morfologiche relative a formazioni geologiche diverse.

    Cima Ombladet, infatti, è rappresentata dalle Formazioni di Zollner (Devoniano inf.- Carbonifero inf.) e di Hochwipfel (Carbonifero) costituite da rocce di colore scuro (peliti, radiolariti e areniti) e caratterizzate da morfologie più dolci e ricoperte da vegetazione.

    La sottostante Formazione dei calcari massicci del Monte Coglians (Devoniano inf.-sup.) dà origine a nude pareti rocciose di color grigio chiaro.

  4. 4Linea della Val Bordaglia

    Casera Bordaglia di Sopra si trova all’interno dell’area del geosito “Linea della Val Bordaglia”, un’area larga 750 m e lunga 2,5 km che si estende fino a Passo Giramondo. Si tratta di un fascio di fratture che interessano rocce di età diversa che si sono formate dal Devoniano al Triassico medio.

    Queste rocce, a causa di diversi movimenti che si sono verificati lungo questo fascio di faglie durante l’orogenesi alpina, sono state compresse, affastellate e dislocate fino a raggiugere in alcuni casi spessori di pochi metri.

  5. 5Monti Volaia, Coglians e Creta di Chianevate

    Da questo punto, guardando verso Est, si apre una panoramica verso i Monti Volaia, Coglians e Creta di Chianevate. Questi rilievi sono costituiti da calcari di piattaforma risalenti al Devoniano (420-360 M. di anni fa) e costituiscono il nucleo della più imponente scogliera organogena paleozoica oggi visibile in Europa. Questa struttura biocostruita (cioè formata da ammassi di apparati scheletrici di organismi che si sono saldati l’uno all’altro) si sviluppò per circa 25 milioni di anni in aree di mare basso, caldo, limpido e ossigenato. Il lento abbassamento del fondo ha consentito la crescita di generazioni di organismi che hanno formato una scogliera con uno sviluppo verticale di oltre 1 km, una larghezza di circa 5 km e una lunghezza di quasi 100 km. La foto riportata mostra il M.te Volaia dal passo Giramondo.

  6. 6Lago di Bordaglia

    Il lago di Bordaglia è un piccolo specchio d’acqua che occupa una conca di origine glaciale.
    La conca risulta allungata in direzione Nordest-Sudovest, la stessa del fascio di faglie della Linea della Val Bordaglia. Il passaggio di una faglia in corrispondenza della conca ha condizionato la sua origine, perché in corrispondenza dei disturbi tettonici gli ammassi rocciosi sono più fratturati e quindi vengono erosi con più facilità.
    Il lago si può raggiungere da Casera Bordaglia di Sopra scendendo lungo una deviazione sulla destra.

  7. 7Il Monte Navastolt e le metamorfiti erciniche del Monte Avanza

    Da Casera Sissanis di Sopra si può osservare il Monte Navastolt, che rappresenta la parte più orientale del gruppo del Monte Avanza.
    Quest’area (circa 15 km2), unica nella Regione, è formata solo da rocce metamorfiche. Perlopiù sono marmi, derivanti da metamorfosi di calcari massicci del Devoniano (400-350 M. di anni fa), metapeliti e metareniti fittamente fogliettate, derivanti da metamorfosi di calcari scuri, peliti scure e areniti risalenti all’Ordoviciano e Siluriano (500-400 M. anni fa). La metamorfosi di queste rocce è iniziata 350 milioni di anni fa con le compressioni iniziali dell’orogenesi ercinica.

  8. 8Stretta di Fleons

    La Stretta di Fleons è una profonda forra scavata dalle turbolente acque del torrente Degano tra il versante orientale del Monte Navastolt e quello occidentale del Navagiust. Anche questa, come la forra del rio Bordaglia, è impostata all’interno dei marmi metamorfosati derivanti da Calcari del Devoniano, anche se qui l’incisione operata dal torrente è più profonda. Oltre a marmitte di erosione e rocce levigate sono presenti alcuni salti e piccole cascate.