Un corso d’acqua può trasformare profondamente i territori che attraversa, modificando le forme esistenti o creandone di nuove.

Questo è successo anche nel territorio del Geoparco, dove l’azione di numerosi corsi d’acqua ha modellato e continua a modellare le vallate che li accolgono. Fautrici principali di questo modellamento sono le acque che scorrono nel fiume Tagliamento (il maggior corso d’acqua della regione Friuli Venezia Giulia) e quelle dei torrenti Lumiei, Degano, But, e Chiarsò, a cui si aggiungono le acque di precipitazione che si raccolgono nei rispettivi bacini idrografici e vanno ad alimentare i corsi d’acqua maggiori.

Nei confronti del territorio che attraversa, un corso d’acqua si comporta da agente morfogenetico: esercita infatti azioni di erosione, trasporto e sedimentazione, dando origine ripsettivamante a forme di erosione e di accumulo. L’azione dei corsi d’acqua è fortemente influenzata dalle caratteristiche litologiche del substrato (tipi di rocce presenti) e dall’assetto tettonico.

Morfologie fluviali presenti nell’area del Geoparco

Tra le più significative morfologie legate all’azione dei corsi d’acqua che si possono osservare nel Geoparco vi sono:

Alveo scavato in roccia, entro una valle montana. La forma dell’ alveo dalla forma irregolare dovuta alla modalità di erosione, alla resistenza della roccia, dal suo grado di fratturazione e dalla presenza di faglie. La profondità è molto variabile, spesso elevata rispetto alla larghezza, come nel caso delle forre.

Alveo scavato in roccia, ma coperto in gran parte da accumuli di ciottoli. I depositi ghiaiosi, legati a fenomeni di piena, formano spesso isole poco durevoli.

Alveo caratterizzato da una distesa di alluvioni ciottolose, solcate da una rete di canali poco incisi. E’ così che si presentano più spesso i torrenti di moantagna con trasporto abbondante di materiale costituito prevalentemente da ciottoli di varie dimensioni sul fondo. L’abbondanza di questo detrito detrito costringe la corrente a deviare e a dividersi frequentemente.

Conoidi alluvionali. Si tratta di accumuli detritici a forma di ventaglio che vengono depositati all’interno delle valli principali da affluenti laterali o nelle pianure allo sbocco delle valli fluviali. La formazione delle conoidi deriva dal deposito di ciottoli, ghiaie e sabbie (materiale alluvionale) su tutta la superficie della conoide, quando questa è attiva. Generalmente sono grandi e quasi piatte le conoidi che formano le pianure pedemontane, più piccole e ripide quelle dei torrenti minori che si trovano all’interno delle valli.

Terrazzi fluviali. Sono il risultato dell’erosione fluviale di materiali alluvionali precedentemente deposti dal medesimo corso d’acqua. Un torrente può cambiare la sua azione nel tempo: dopo aver eroso la sua valle, può entrare in una fase di sedimentazione e riempirla di nuovi materiali; questi depositi possono essere nuovamente erosi.

 

Per farsi un’idea

Alcuni tra i più significativi geositi legati all’azione geomorfologica dei corsi d’acqua nell’area del Geoparco

  • Alta valle del Fiume Tagliamento (Forni di Sotto, Ampezzo e Socchieve) – Geosito di interesse nazionale
    Questo geosito si sviluppa lungo la valle del Tagliamento tra Forni di Sotto e Caprizzi e presenta una serie di evidenze geomorfologiche, sedimentologiche e strutturali che testimoniano una serie di eventi che hanno condizionato l’assetto del territorio nel periodo Quaternario.
  • Sorgenti dell’Arzino (Preone). Geosito di interesse regionale
    A sud di Sella Chiampon (789 m s.l.m.), un mirabile esempio di piana glaciale, nasce il torrente Arzino.
    Numerosi rigagnoli rapidamente alimentano un rio che in un punto supera un dislivello di circa ottanta metri formando una serie di cascate di rara bellezza.
  • Valle sospesa del Passo di Monte Croce Carnico (Paluzza) – Geosito di interesse regionale
    Questo geosito deve la sua importanza agli aspetti morfologici legati ad un episodio di “cattura fluviale” da parte del bacino idrografico del Mare Adriatico a spese di quello del Mar Nero, avvenuta probabilmente nel Pleistocene medio. L’area del passo si presenta oggi come una valle fluvio-glaciale abbandonata a circa 400 m più in alto dell’attuale corso del But.
  • Delta-conoide di Dierico (Paularo) – Geosito di interesse regionale
    Il geosito del delta-conoide costituisce una forma di accumulo post-glaciale solo parzialmente demolita da una successiva fase di erosione.
  • Cascata di Salino (Paularo)- Geosito di interesse regionale
    Si tratta di una cascata perenne resa particolarmente spettacolare dalle rocce varicolori che la avvolgono. Altro aspetto che la caratterizza sono i depositi calcarei che nel tempo si sono formati tra la parete in roccia e l’acqua della cascata

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….E le forre

  • Forra del Torrente Chiarsò (Ligosullo e Paularo)
  • Forra del torrente Lumiei (Sauris e Ampezzo)
  • Forra del torrente Vinadia (Lauco, Villa Santina e Tolmezzo)

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