La caratteristica forma dell’ingresso di questa grotta carsica, che ricorda una serratura o l’elsa di una spada, ha dato origine a varie leggende. La più nota è legata al passaggio degli Unni di Attila in queste aree: qui sarebbe nascosto il tesoro del condottiero (che nessuno ha mai trovato). La cavità, percorsa dal ruscello che raccoglie le acque della torbiera, è costituita da un cunicolo lungo quasi 500 metri.
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