Le rocce di questa sosta sono arenarie fini con caratteristiche stratificazioni “gibbose”, fusiformi. Le sabbie del fondale marino venivano rimescolate dalle onde di tempesta ogni volta che sulla zona transitava una perturbazione: la stratificazione che in questi casi ne derivava è tipica dei cosiddetti “depositi di tempesta”, capaci di muovere i granuli sabbiosi del fondale marino. Trovare, come in questo caso, molti strati di tempesta sovrapposti suggerisce un fondale marino basso, forse una decina di metri appena di profondità, dato che ogni tempesta, grande o piccola, vi lasciava il segno.
A breve distanza è presente un’altra parete rocciosa, alta un paio di metri, ove sono ben evidenti alcuni strati di arenaria fine con lamine intensamente convolute. La deformazione sembra essere stata causata da una intensa scossa sismica mentre il sedimento era ancora soffice e non cementato.

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