L’Era Mesozoica: Triassico, Giurassico, Cretaceo

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Al limite tra il Permiano e il Triassico (250 milioni di anni fa) è segnato dalla scomparsa del 98% degli organismi che popolano i mari della Terra. Si tratta della più spaventosa estinzione che ha colpito il nostro pianeta nella sua storia, peggiore ancora di quella più famosa, che, 65 milioni di anni fa, ha portato alla scomparsa dei dinosauri.

Successivamente a questa estinzione nuovi gruppi di organismi si diffondono sul pianeta. Il Triassico delle Alpi Carniche porta alla luce nuovi gruppi di fossili, come, ad esempio, le ammonitidel Ladinico, o gli straordinari piccoli rettili volanti – i più antichi del mondo! – racchiusi negli strati della Dolomia di Forni affiorante nei dintorni di Preone.

Durante il Triassico vi sono anche fasi in cui il mare cede il posto a una terraferma che si ricopre di foreste, accumulando così estesi depositi di futuro carbone, come nella zona di Cludinico, nella val Degano.

Nel Giurassico il mare diviene più profondo anche nelle aree più a Sud, come testimoniano i particolari tipi di rocce che si formarono. Si tratta di calcari rossi pelagici e calcari con selce, come ad esempio il calcare rosso ammonitico del Monte Verzegnis, utilizzato anche in edilizia.

Nelle Alpi Carniche l’Era Mesozoica non riserva ulteriori grandi scoperte.

Le rocce di età Cretacea (da 140 a 65 milioni di anni fa), infatti, sono rare sul territorio del Geoparco, in parte a causa dell’erosione, in parte perché i sedimenti non si depositavano qui, ma venivano trasportati altrove.