I Fossili del Geoparco delle Alpi Carniche

Le rocce che affiorano nell’area del Geoparco sono ricche di significative testimonianze fossili. Questi ritrovamenti ci permettono di fare un viaggio lungo quasi 500 milioni di anni, dall’inizio dell’era Paleozoica. Si tratta di una situazione unica in Italia e che, probabilmente, non ha pari in Europa.

Questa enorme ricchezza di fossili è dovuta al fatto che qui prevalgono le rocce di origine sedimentaria, che hanno permesso di conservare traccia di organismi vissuti nel passato. E’ infatti negli ambienti di sedimentazione che la maggior parte dei fossili si forma e si conserva.

Cosa sono i fossili?

I fossili sono testimonianze di organismi del passato. Comprendono le parti degli stessi organismi (ossa, gusci, corazze, foglie, ecc.) e anche le tracce della loro attività (impronte, piste, siti di nidificazione) e della loro alimentazione (rigurgiti ed escrementi fossili – i così detti coproliti).

 

In alcuni casi il processo di fossilizzazione non interessa un organismo vivente ma un ambiente. Un esempio di “ambiente fossilizzato” è dato dai ripple marks, rocce che conservano la traccia delle increspature create sul fondo sabbioso di antiche spiagge dall’azione delle onde.

Come si formano i fossili?

I fossili si formano grazie a diversi processi fisici e chimici che agiscono per tempi più o meno lunghi (nell’ordine delle migliaia o dei milioni di anni).
La forma più comune di fossilizzazione è la mineralizzazione. Dopo la morte, un organismo viene sepolto nel sedimento (sabbia, terra), che, nel tempo, diverrà una roccia sedimentaria. Durante questo lungo processo l’animale perde le parti molli (che vengono mangiate dagli organismi necrofagi o distrutte dai processi di putrefazione).
Le parti dure (ossa, conchiglie, denti, corazze) possono conservare la loro composizione originaria oppure possono essere sostituite da vari minerali, senza però perdere la “forma” originale.
I gusci a volte si dissolvono completamente: in questo caso rimane solo il riempimento della parte dove viveva l’animale (modello interno o calco) mentre in altri casi rimane solo una cavità oppure l’impronta esterna dell’originaria conchiglia.

 

 

Uno dei processi di mineralizzazione che portano alla formazione di fossili è la carbonizzazione (o carbonificazione). Nella carbonizzazione l’acqua e i componenti volatili (come la CO2) di un organismo vengono eliminati e al loro posto resta una sottile pellicola carboniosa, che riporta un’impronta delle parti molli. Questo processo interessa soprattutto i vegetali, infatti, nei casi più estremi, porta alla formazione del carbone. Le parti più resistenti dei vegetali, come tronchi e rami, si possono conservare anche silicizzati. La silicizzazione è una mineralizzazione che raramente interessa altri organismi.

I vegetali in ambiente subaereo possono essere incrostati da carbonato di calcio depositato da acque ricche di questo minerale; In questo caso i resti organici marciscono e scompaiono mentre rimane la loro impronta sul minerale incrostante (es. travertino).

Anche l’inglobamento di un organismo in un materiale che lo isola dall’esterno (ambra, bitume o ghiaccio) e la mummificazione sono considerati processi di fossilizzazione.

Solo una piccolissima parte degli organismi vissuti nel passato si sono potuti fossilizzare e quindi giungere fino a noi. Ciò è dovuto al fatto che, in linea di massima, soltanto le loro parti dure hanno una buona potenzialità di conservazione.

Eccezionalmente si possono conservare anche organismi dal corpo molle (“vermi”, meduse, ecc.) o non mineralizzato (insetti e vegetali); questo avviene nei giacimenti formatisi in ambienti marini anossici, dove la mancanza di ossigeno al fondo impedisce la presenza di organismi predatori, necrofagi e decompositori. I rinvenimenti nella dolomia di Forni del giacimento di Preone (geosito di importanza sovranazionale) ne è un esempio.

L’importanza dei fossili

Attraverso ciò che si è conservato allo stato fossile è possibile:

  • Ripercorrere gli eventi principali della storia della vita e dell’evoluzione degli organismi
  • Ricostruire le condizioni paleogeografiche e paleoclimatiche
  • Datare le successioni rocciose

 

Le aree fossili del Geoparco delle Alpi Carniche

La mappa sotto riportata mostra la distribuzione di alcune delle aree fossilifere nell’area del Geoparco. La mappa è stata costruita sulla base dei dati forniti da studi e ricerche e riportati in pubblicazioni scientifiche.

Scopri i fossili presenti nel Geoparco transfrontaliero delle Alpi Carniche; vai alla sezione Fossili.

Per una consultazione più approfondita del dato territoriale, vai al WebGIS del Geoparco.